Professione Registrar
Il compito di gestire dal punto di vista organizzativo mostre in entrata e prestiti in uscita è affidato, in quasi tutti i musei esteri e ora anche in molte strutture italiane, a una figura professionale ben definita, in possesso di specifiche competenze tecniche, che in ambito internazionale è indicata con il termine Registrar, “non felicemente traducibile in italiano per la pienezza dei suoi compiti di raccordo tra le competenze diverse del consegnatario, curatore/direttore, del restauratore e le professionalità esterne al museo” (Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, Decreto 10 maggio 2001, G .U. 19.10.2001).
Negli Stati Uniti questa figura è attiva nei maggiori musei sin dagli anni Cinquanta; i professionisti americani sono riuniti in un Comitato professionale (Registrar’s Committee), riconosciuto dall’American Associations of Museums (AAM), dal 1978. In Gran Bretagna la figura del registrar nasce nei primi anni ’70; il UK Registrar’s Group viene fondato nel 1979 e conta circa 250 membri. Da qualche anno il registrar esiste anche nei maggiori musei di Francia, Germania, Danimarca, Olanda, Belgio e Spagna. In Francia e Germania sono presenti associazioni di categoria – rispettivamente l’Association Francaise Regisseurs Oeuvres d’Art (AFROA) e Registrars Deutschland; in Spagna opera l’ARMICE.
I compiti affidati al registrar possono variare in rapporto alle dimensioni del museo e alla sua organizzazione interna. Sostanzialmente, tuttavia, il registrar è colui che si occupa di tutto ciò che concerne il ‘movimento’ di un’opera d’arte (soprattutto in connessione ai prestiti), la relativa documentazione e le procedure che lo regolano.
Il registrar incaricato dei prestiti in uscita (Outgoing o Loans Registrar) è responsabile di tutto l’iter inerente al trasferimento di un’opera d’arte una volta che la direzione del museo prestatore ha dato il proprio assenso e dettato le condizioni che regolano il prestito. Tra i compiti del registrar, vi è quello di curare la corrispondenza con l’organizzatore della mostra, ottenere le necessarie autorizzazioni, predisporre la documentazione, l’assicurazione, la preparazione, l’imballaggio e l’accompagnamento dell’opera da parte di un funzionario del museo, coordinando il lavoro di tutte le altre professionalità coinvolte. Allo stesso tempo registra e archivia la documentazione ‘storica’ dei prestiti concessi nel tempo dal museo.
In alcuni musei, l’Outgoing/Loans Registrar è incaricato anche degli spostamenti interni, della gestione dei depositi e degli aspetti legali relativi ad acquisizioni e donazioni.
Il registrar addetto alle mostre (Exhibitions Registrar) svolge le stesse mansioni per conto della controparte, cioè dell’istituzione che ha richiesto il prestito. Il suo lavoro comincia nel momento in cui il comitato scientifico o il curatore dell’esposizione fornisce l’elenco delle opere che desidera esporre. Sulla base delle indicazioni fornitegli dal coordinatore/curatore della mostra, il registrar provvede all’invio delle richieste di prestito, cura la corrispondenza successiva con i prestatori, controlla i contratti o accordi di prestito, reperisce, ordina e distribuisce ai vari interlocutori le informazioni sulle opere necessarie alla realizzazione della mostra, collabora alla stesura del budget e delle gare, coordina e supervisiona le operazioni di assicurazione, trasporto, accoglienza, controllo e posizionamento delle opere destinate all’esposizione.
Nei musei esteri di grandi dimensioni, o con una struttura organizzativa più complessa, le mansioni sopra descritte vengono divise tra l’ Exhibition Coordinator (che cura i rapporti contrattuali con i prestatori e il coordinamento organizzativo generale del progetto) e il registrar (il cui ruolo, in questi casi, è limitato agli aspetti logistici, al trasporto e all’assicurazione). Allo stesso modo, la cura dei prestiti in uscita viene suddivisa tra il Collections Manager e l’ Outgoing o Loans Registrar.
In entrambi i casi, l’importanza di questa figura sta nel ruolo di raccordo tra la direzione del museo, i curatori scientifici della collezione o dell’esposizione e la realizzazione pratica della mostra. Uno dei compiti principali del registrar consiste infatti nel raccogliere le informazioni (dai curatori, dai restauratori e dai conservatori delle collezioni), organizzarle e poi redistribuirle ai vari interlocutori (spedizionieri, assicuratori, allestitori, ecc.) in modo che la complessa macchina del prestito o dell’organizzazione di una mostra funzioni senza intoppi.
In Italia la figura del registrar viene nominata per la prima volta in un documento della Pubblica Amministrazione nell ‘Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei , ufficializzato con decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali il 10 maggio 2001 per la regolamentazione dell’attività degli istituti museali. Nel documento, il registrar viene definito come “colui che crea, documenta e organizza tutti gli atti relativi al prestito di un’opera d’arte”.
Nell’introduzione al volume ‘Registrar di Opere d’Arte. Atti della Terza Conferenza Europea’, a cura di Registrarte, Mario Serio, allora Direttore Generale per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, scrive: “Al registrar compete in particolare il controllo della tenuta di quella che potremmo chiamare la catena procedurale , evitando che vi siano anelli deboli, ossia momenti di rischio per la sicurezza, la tutela, la conservazione delle opere. E’ un lavoro che richiede non solo specifiche competenze, ma anche solide basi deontologiche, capacità di affrontare gli imprevisti, spirito di servizio e collaborazione”.